Un kg di mandorle sgusciate
400 gr. di zucchero a velo
un limone non trattato
½ bicchiere di vino rosso
Mettete in una padella lo zucchero e fatelo sciogliere a fuoco vivo, aggiungendovi a cucchiaiate il vino. Quando il caramello prenderà un colore ambrato, unite velocemente, mischiando con un cucchiaio di legno, le mandorle precedentemente tostate in forno caldo ma non spellate, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versatelo caldo sul piano di marmo leggermente unto e, aiutandovi con il limone tagliato a metà, date al croccante le forme volute e fatelo raffreddare.
Il croccante così preparato è abbastanza morbido: potete gustarlo subito o conservarlo tagliato a pezzi delle dimensioni volute, avvolgetelo in carta argentata e, poi, in cartine colorate a mò di torroncini.
La conclusione di ogni pranzo erano i dolci. Dalle fettucce di pasta all'uovo, tagliate con la rotellina, fritte e inzuccherate, Caragne, caràgnoli, cheràgnoli, frettèlle fraitte, nucchette, rosechetarre, alle scorpelle, scrippelle, scurpelle, screppelle, sfrengele, sfringiune, sfringii, zeppule e zeppule merandese, a base di pasta lievitata. Da ua lungo rosario di mezzelune ripiene di mostocotto o marmellate o un impasto di ceci, aromatizzato in vario modo, Calcioni, calciunette, cauciune, cauzune, cevacioni ai ceppelliate o cielle richine, colace, fiadune, panzarotte, mescuotte, ciambelle, raffaiuole, ai mostaccioli, mustacciuole, stajelle e le loffette agnonesi,fino alle ostie ripiene di Agnone, agli stoccadiente, pepatelli o 'mpepatielle, susamielle.
E, poi, lo skavun, il pane schiavonesco dei paesi slavi.
Non mancavano, infine, i torroni, quelli della "Regina" o di Benevento, quelli del Papa fatti a Pietracupa o quelli morbidi delle sorelle Nurzia di L'Aquila e, poi, i vari tipi di cupete e i croccanti di mandorle e zucchero caramellato.
Sulla tavola troneggiava la cicerchiata, farcita di miele odoroso ed ornata di tanti confettini colorati e frutta candita, le cancelle o ferratelle riempite di marmellate o mosto cotto e i biscotti farciti di miele e noci, mostocotto o marmellate, di sanghe dolce, confezionato col sangue di maiale e mostocotto, mescolato a noci triturate ed aromi vari.
Ed infine i liquori, quelli fatti in casa: il poncho a base di alcol e zucchero bruciato profumato di scorze di arance o limoni; il cotognino preparato con le mele cotogne , il "mandarino", il ratafià preparato con succo di amarene, fatte macerare nell'alcol per circa trenta giorni ed il magico nocino preparato nella notte di San Giovanni.
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