Un chilo di carne d'agnello
un dl di olio d'oliva extravergine
una fetta di lardo di prosciutto
un bicchiere di vino bianco secco
mezza tazza di brodo
una cipolla
200 g di formaggio parmigiano e pecorino grattugiati
noce moscata a piacere
8 uova
un ciuffo di prezzemolo
una spolverata di pepe
mezzo limone
q. b. di sale
Versate l'olio in un tegame, unitevi un battuto di lardo, cipolla e prezzemolo e fate appassire dolcemente a fuoco lento.
Aggiungete l'agnello tagliato a piccoli pezzi e fatelo rosolare a fuoco vivo, quindi, spruzzatelo col vino e, quando questo sarà evaporato, bagnate la carne col brodo caldissimo. Insaporite di sale, pepate se vi piace, e lasciate cuocere dolcemente.
Intanto preparare il "casce e ova": in una ciotola battete le uova con il formaggio, aggiungete un pizzico di sale, il prezzemolo tritato ed una grattata di noce moscata.
Adagiate l'agnello con il suo sughetto in una teglia, aggiungetevi il " casce e ova", cercando di distribuirlo per bene ed infornate a 150° per circa 20 minuti, fino a quando sulla superficie si sarà formata una crosticina dorata.
Se volete rispettare fino in fondo la tradizione, vi consigliamo di aggiungere al "casce e ova" un po' di mollica di pane casereccio rafferma, così come si faceva un tempo, per compensare lo "sfreddo" della carne e a noi restituisce il sapore della memoria.
La memoria delle tradizioni pasquali e della "Sfilata dei mietitori" che, a Castellino del Biferno, il 19 luglio, accompagnava la processione della Madonna del Carmine. I mietitori erano seguiti dalle donne, che portavano sulla testa grandi "spase", con teglie di "casce e ova" e "Canneroni forti", maccheroni conditi con abbondante peperoncino e formaggio.
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