venerdì 5 novembre 2010

Ferrara fa diventare arte anche il Pane. E, a Comacchio, l'anguilla è una specialità



La provincia di Ferrara è dominata dalla pianura e da un perfetto connubio tra terra e acqua. Colpisce subito la bellezza della città degli Estensi che possiede un centro storico dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco. Da non perdere la grande Cattedrale, il castello Estense che è tra i pochi in Europa a conservare ancora il fossato con l'acqua, e le dimore signorili tra cui il famoso Palazzo dei Diamanti. Uscendo dalla città e dirigendosi verso il mare una sosta d'obbligo è all'Abbazia di Pomposa, capolavoro d'arte romanica e bizantina. Il suo alto campanile sembra quasi segnare l'ingresso nel Parco regionale del Delta del Po, una delle zone più suggestive d'Europa. Capitale di questo mondo acquatico, piccola Venezia d'Emilia, è Comacchio che, con le sue Valli, rappresenta ciò che resta dell'immensa laguna da cui era circondata. I Lidi di Comacchio, punto di partenza della Riviera dell'Emilia Romagna, offrono mille opportunità di vacanza.
La bontà dei prodotti enogastronomici del territorio comincia dalla Coppia ferrarese, il pane più antico d'Europa, che ha ottenuto il riconoscimento europeo di Igp. Ma sono da provare anche i cappellacci con la zucca, la Salama da sugo e l'Anguilla delle Valli di Comacchio che si dice possa essere cucinata in 16 modi diversi fra le zuppe, la graticola e lo spiedo, senza dimenticare l'anguilla marinata. Si tratta di cibi che si sposano bene con i Vini del Bosco Eliceo Doc, dal sapore particolarmente secco. Tra i prodotti della terra da ricordare l'asparago verde che, oltre che ad Altedo (paese della pianura bolognese) viene coltivato in gran parte del territorio della provincia di Ferrara.
Qui si produce il Riso del Delta del Po che, di recente, ha ottenuto il riconoscimento Igp. Sempre in quest'area si coltiva anche la "zucca violino" dalla polpa aranciata, compatta, senza filamenti, soda e dolce. Già protagonista della sontuosa cucina della corte degli Estensi, la zucca dà il massimo come ripieno per i tradizionali cappellacci, si consuma fritta in padella, al forno, spolverata di zucchero, in torta con le mandorle, nel riso, nell'impasto degli gnocchetti, come condimento della pasta, nella zuppa, come purea, aggiunta al minestrone che in passato si serviva nelle zucche stesse svuotate della polpa.
Dolce tipico della zona è il Topino d'Ognissanti, biscotto tradizionale del comacchiese realizzato in casa per la festa dei morti, variante locale di un prodotto diffuso in gran parte dell'Emilia Romagna. Secondo la leggenda, la forma di topino si deve come tributo alla Madonna che liberò la cittadina lagunare da un'invasione di roditori. Gli ingredienti: farina di frumento tipo 0, zucchero, burro, latte, uova, limone, lievito. L'impasto è lavorato fino ad ottenere la forma di un "piccolo topo" lungo 7 cm. Per formare gli occhi si usano due chicchi d'uva sultanina. Altro dolce tipico estense è il panpepato, fatto con farina, zucchero, cacao, canditi e mandorle: dopo la cottura in forno viene ricoperto di cioccolato fondente.

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