mostra a cura di Aurora Fonda
in collaborazione con
Radmila Iva Jankovic
Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti
9 ottobre – 28 novembre 2010
Prosegue il dialogo con il mondo dell’arte contemporanea dei Paesi dell’Est europeo, che dopo il focus della passata edizione su Bosnia-Erzegovina, quest’anno vede Aurora Fonda del Centro Espositivo Pubblico Sloveno di Venezia e Radmila Iva Jancović del Museo d’arte Contemporanea di Zagabria, mettere a confronto una selezione di dodici autori, rispettivamente provenienti dalla Slovenia e dalla Croazia.
Si tratta di una prima presentazione di quella cultura frammentaria che nel corso del Novecento era conosciuta come Mitteleuropa: una "congerie" geografica vista come un paradigma della cultura postmoderna occidentale, caratterizzata da eclettismo e fluidità di valori, contrapposti al monolitismo dei due blocchi Est/Ovest.
Sin dall’antichità l’uomo ha sentito la necessità di costruire, di delimitare degli spazi, in modo da creare dei confini che agevolassero la sua percezione del mondo circostante.
La realtà, infatti, non è in alcun modo delimitata da frontiere, se non da barriere naturali; ma la condizione umana non riesce a concepire un mondo privo di quelle strutture, sia fisiche che mentali, che in qualche modo impongono dei limiti al nostro agire, offrendoci in cambio un senso di sicurezza.
Anche l’arte è un esempio di questa contraddizione: le opere nella loro struttura fisica concorrono a creare uno spazio nello spazio, siano queste installazioni o semplici quadri, che paradossalmente hanno la presunzione di superarlo, aprendo la mente del visitatore a una conoscenza più ampia, che si estende al di là dei confini dello spazio in cui sono esposte.
La mostra pone l'attenzione sullo scenario artistico contemporaneao dei due Paesi vicini e confinanti, evidenziando una serie di differenze/limiti economici, sociali, culturali e linguistici, che concorrono a creare situazioni fluide e che si recepiscono nelle opere d’arte presentate in mostra.
Dal punto di vista creativo, rimarcare la differenziazione e il dialogo significa prendere coscienza del concetto di limite attraverso una prospettiva nuova, quella degli artisti, che potrà svelare una scoperta interessante, dove il linguaggio del singolo è portavoce delle specificità della sua origine.
Dalla presentazione della mostra di Aurora Fonda
http://portale.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=26674
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