martedì 16 agosto 2011

Liberamente copiato... Asimov_Io, robot

Novantotto, novantanove, cento.
Gloria ritrasse il braccio grassottello con cui si era coperta gli occhi e restò un attimo incerta, arricciando il naso e battendo le palpebre nella luce del sole. Poi, cercando di guardare contemporaneamente in tutte le direzioni, si allontanò pian piano dall'albero a cui si era appoggiata.....
…...Era troppo tardi ormai quando sentì il fruscio alle sue spalle, seguito dal suono caratteristico dei passi pesanti di Robbie. Si girò di scatto, giusto in tempo per vedere il suo compagno di giochi sbucar fuori trionfante dal suo nascondiglio e correre verso l'albero tana....
…...Ma, a pochi metri dalla meta, Robbie rallentò di colpo l'andatura, strascicando le gambe. Con uno scatto finale Gloria lo sorpassò ansimando e riuscì a toccare per prima la corteccia dell'agognato albero tana. Poi si girò raggiante verso il fedele robot e, con la più nera ingratitudine, ricompensò il suo sacrificio riffacciandogli crudelmente la sua scarsa abilità di corridore. Robbie non sa correre!......
…...Robbie non rispose, naturalmente. Per lo meno, non a parole. Inscenò invece una pantomima, allantonandosi da Gloria, che lo inseguì, e schivandola di stretta misura, finchè lei si trovò a correre in cerchio attorno a se stessa nel vano tentativo di acchiapparlo.
Robbie! Strillò la bambina. Fermati! E si mise a ridere con piccoli singulti che la lasciarono senza fiato. Alla fine il robot si girò di colpo e la sollevò in aria, facendola roteare. A gloria sembrò che il mondo per un attimo si dissolvesse in una vacuità azzurra verso la quale si protendevano bramose le cime verdi degli alberi. Poi si ritrovò di nuovo sull'erba, appoggiata a una gamba di Robbie e con la mano ancora stretta intorno a una delle sue forti dita metalliche.....
…..Ma adesso sono stufa di giocare a nascondino. Voglio che tu mi porti a cavalluccio.....
…..Ti prego, Robbie. Prendimi in groppa. Gloria gli circondò il collo con le mani rosee, stringendolo in un abbraccio. Poi cambiò umore per l'ennesima volta e si ritrasse. Se non mi porti a cavalluccio mi metto a piangere ...disse, facendo il broncio in preparazione delle lacrime. Indifferente a quella spaventosa minaccia, Robbie scosse la testa per la terza volta. Gloria fu costretta a giocare il suo asso di briscola. Allora disse accalorata non ti racconterò più le favole. Nemmeno una! Davanti a quell'ultimatum, Robbie capitolò subito senza porre condizioni. Annuì energicamente, tanto che le giunture metalliche del collo scricchiolarono. Poi sollevò con cautela la bambina e la prese a cavalluccio sulle sue spalle larghe e piatte.

Nessun commento:

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...