martedì 19 ottobre 2010

Vivi il Molise - La Cucina

Le Ricette Molisane: "Sagnette, ceci e baccalà"




400 gr di farina di grano duro

300 g di ceci secchi
300 g di baccalà salato della qualità San Giovanni
Uno spicchio di aglio
un rametto di rosmarino
un "diavolillo"
un dl di olio di oliva extravergine
q. b. di sale



Lavate i ceci e metteteli a bagno per 24 ore in abbondante acqua insieme al baccalà spellato diliscato e tagliato a pezzi.

Trascorso il tempo necessario, mettete i ceci in una pentola coperti di acqua, in quantità pari al doppio del loro volume e fate cuocere a fuoco moderato, schiumando di tanto in tanto. A mezza cottura, aggiungete il baccalà, aggiustate di sale e fate bollire per il tempo necessario.

Intanto preparate le sagnette: versate la farina sulla spianatoia, fate la fontana ed in essa mettete il sale, l'olio e quel tanto di acqua necessaria ad ottenere un composto consistente. Lavoratela a lungo fino ad ottenere un composto liscio ed elastico; infarinate la "panetta" ottenuta, avvolgetela con un canovaccio pulito e lasciatela riposare per 30 minuti.

Con il matterello infarinato stendete la "panetta" in una sfoglia dello spessore di circa un millimetro, infarinatela, ripiegatela su se stessa più volte e, dal rotolo ottenuto, ricavate delle fettuccine, spezzatele della lunghezza desiderata, circa 4 o 5 centimetri, e lasciate asciugare le "sagnette" sulla spianatoia infarinata.

Intanto, preparate il condimento: versate l'olio in un tegame e fatevi soffriggere dolcemente la cipolla affettata a velo, l'aglio e il peperoncino. Appena "appassiti", aggiungete il rosmarino e i ceci con il baccalà. Aggiustate di sale, se necessario, e lasciate insaporire per qualche minuto.

Mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata e, quando alza il bollore, lessatevi le "sagnette". Scolatele al dente, unitele ai ceci con il loro condimento e fate insaporire tutto insieme per qualche minuto. Gustate fumante questo insolito piatto della tradizione.


A Castellino del Biferno, dal 31 maggio al 13 giugno, vengono accesi "I fuochi di Sant'Antonio". Nei giorni precedenti la festa, i ragazzi raccolgono ginestre e ceppi che alimenteranno i fuochi ed approntano i petali di rose e ginestre che serviranno per ornare la statua del Santo. La sera precedente la festa sono accesi numerosi fuochi che chiudono la "tredicina".

Su di essi è issata la "callara" (un grosso paiolo), contenente il "brodo bugiardo", un brodo senza carne, ottenuto con pomodori e polpettine di cacio e uova, cipolla fresca, prezzemolo ed altri aromi, che viene offerto a tutti.

Recitate le preghiere e le litanie in onore del santo, prende il via il "Pizzicantò", una gara di piramidi umane, ognuna composta di 13 giovani volontari. Il crollo della piramide, detta botta, non consente di continuare a percorrere l'itinerario. Il "Pizzicantò" è accompagnato da vari canti.

A Gildone, in onore di Sant'Antonio, ha luogo la Sagra del pane, una processione cui partecipano le donne con ceste di pane

di varie dimensioni e pezzature.


http://www.regione.molise.it/

Nessun commento:

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...