giovedì 8 settembre 2011

Liberamente copiato... Doris Lessing_ Racconti londinesi: Princìpi

Guidavo per una delle strade di Hampstead che, come si sa, non sono state progettate per le automobili e fino a non molto tempo fa erano ancora viottoli percorsi da cavalli e pedoni. Incontrai un intoppo nel traffico. Fatto non certo insolito. Mi fermai. Non potevo fare altrimenti. Davanti a me c'era una Golf, e ancora più avanti una Escort blu, bloccata faccia a faccia con un furgone rosso. Se il furgone fosse arretrato solo di un paio di metri, la Escort avrebbe potuto passare. Ma il furgone rosso non aveva intenzione di muoversi, anche se per lasciarlo passare la donna al volante della Escort – si,

si, una donna al volante – avrebbe dovuto superare a marcia indietro una macchina parcheggiata e poi con una svolta brusca infilarsi in uno spazio libero ma troppo piccolo, da cui l'auto sarebbe comunque sporta. Se la Escort avesse fatto quella manovra, allora si, il furgone rosso sarebbe riuscito a passare, ma appena appena. La cosa ragionevole era che il furgone rosso facesse retromarcia.
Era evidente che si trattava di una questione di Principio. Era con un Principio che ci misuravamo. Il furgone rosso si trovava di fronte una donna al volante che non voleva cedergli il passo. La Escort si trovava di fronte un uomo prepotente e irragionevole. La donna sarebbe morta piuttosto di accondiscendere a questa idiozia di tornare indietro e infilarsi in uno stupido parcheggio comunque troppo piccolo, quando al furgone ci sarebbero voluti pochi secondi per fare retromarcia.
Dietro al furgone rosso c'erano altre macchine, una fila che saliva su per tutta la collina.
Suonavano il clacson. Lo suonò anche la Golf davanti a me, per far loro compagnia. Poi il conducente scese e si incamminò verso il finestrino della Escort per parlare con la donna, dopo di che andò al finestrino del furgone rosso.
Si voltò e lentamente tornò indietro. Aveva deciso di considerare la situazione divertente. La sua faccia aveva un'aria di spiritosa , filosofica rassegnazione......
….....Mi avviai su per la salita. Volendo, si può girare in modo da ritornare sulla via da cui mi ero appena districata. Perché decisi di non farlo? Lo spirito di ostinazione aveva preso anche me. E poi non vedevo perché avrei dovuto fare una deviazione di un chilometro. In breve, no, non ci sono scuse. Tornai a immettermi sulla strada una ventina di metri più avanti, nel punto in cui il furgone rosso fronteggiava testardamente la Escort.....
….....Alle spalle del furgone rosso la lunga fila di automobili bloccate cercava di sciogliersi risalendo la collina a marcia indietro per poi svoltare a destra, nella via parallela a quella da cui ero arrivata io. Questo significava che insieme alle macchine dietro di me, compresa la Golf, dovevo aspettare finché avessero fatto tutte retromarcia e manovra. Alla fila continuavano ad aggiungersi veicoli strombazzanti, e la gente urlava perché nessuno aveva capito la serietà della situazione tra il furgone rosso e la Escort......
…..Una donna smontò da una delle macchine che facevano manovra dietro il furgone rosso, fermando tutti, e si avvicinò a piedi al furgone e alla Escort. Arrivata lì, osservò la scena e poi disse all'autista dalla faccia paonazza e alla donna avvolta in una nube di fumo: “Be', spero che ve ne venga in tasca qualcosa”.
E tornò alla sua macchina.
Finalmente riuscii ad avanzare abbastanza in fretta da inserirmi nel traffico che risaliva la collina prima che l'ennesima auto potesse passarmi davanti. In cima alla salita rallentai per guardarmi intorno; il furgone rosso era ancora lì, la Escort era ancora lì, e nessuno aveva ceduto di un centimetro.

Nessun commento:

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...