giovedì 31 marzo 2011

Treccia lievitata

INGREDIENTI: DOSE PER 8-10 PORZIONI
Per l’impasto:
farina 350g
latte scremato 80ml
margarina light 80g
DIETOR 10g
più tre cucchiaini lievito di birra fresco 8g
sale 6g
4 uova
la scorza di 2 arance una bustina di vanillina
Tempo occorrente: 1 ora e 30’ circa
Per la farcitura:
DIETOR 5g
la polpa delle due arance
difficoltà media
.Impastate bene metà della farina, il lievito e 120ml di acqua, lasciate lievitare l’impasto per un’ora, coperto da un canovaccio. Nel frattempo, dopo aver tagliato a dadini le scorze delle arance, mettetele in una casseruola ricoperte di acqua fredda. Portate l’acqua a ebollizione e scolate subito le scorzette. Ripetete
.questa operazione ancora due volte e, alla fine, lasciate le scorzette a raffreddare nell’acqua con tre cucchiaini di DIETOR. Unite all’impasto già lievitato, amalgamandoli un po’ alla volta, i seguenti ingredienti: la farina rimanente, il latte, tre tuorli, la margarina ammorbidita, il DIETOR, il sale, la vanillina e le .scorzette sgocciolate. Impastate il tutto (a mano o con un’impastatrice) fino ad ottenere un .impasto elastico e liscio. Lasciate lievitare per un’ora circa.
Dividete quindi l’impasto in tre parti uguali, formate dei filoncini e intrecciateli tra loro. .Sistemate la treccia ottenuta sopra una teglia foderata con carta da forno e spennellatela con
l’uovo sbattuto. Lasciatela lievitare il tempo necessario a duplicare il suo volume. .Infornate a 180° e cuocere per circa 40 minuti. Una volta sfornata e raffreddata, tagliate la treccia
e farcitela con le arance. Per la farcitura: pelate a vivo le due arance, tagliatele a fette, sistematele in una pentola antiaderente cosparse con il DIETOR e caramellatele leggermente.


http://www.dietor.it/

mercoledì 30 marzo 2011

Monini: gusci di avocado

Ingredienti
2 piccoli avocados, 150 g di soncino o valeriana, 200 g di code di gamberi, 50 g di pinoli, mezza cipolla rossa, 1 lime, Extra Vergine di oliva, sale q.b.


Preparazione
Tagliate a metà nel senso della lunghezza i due piccoli avocados.
Togliete loro il nocciolo e svuotateli con un cucchiaino lasciando il guscio intatto e in forma.
Tagliate la polpa ottenuta a dadini e mettetela in una ciotola. A parte conservate i gusci svuotati.
Tostate appena i pinoli.
Lessate i gamberi per pochi minuti in acqua bollente salata. Fateli raffreddare e sgusciateli.
Mondate, lavate e asciugate l’insalata.
Tagliate la cipolla in fettine sottilissime.
Tostate leggermente i pinoli.
Riunite tutti gli ingredienti in una ciotola e condite con un’emulsione leggera di succo di mezzo lime, Extra Vergine di oliva e sale. A cucchiaiate riempite ora i mezzi gusci svuotati che avevate tenuto da parte. Servitene uno per ogni commensale.


Il consiglio dell’oil sommelier
Ottimo, per questa sfiziosa ricetta, il gusto vivace e un poco pungente di un’Extra Vergine giovane come il Monello Monini.
Da febbraio in poi, quando il Monello non è disponibile, utilizzate l’Extra Vergine D.O.P. Monini Val di Mazara, particolarmente adatto per condire a crudo pesce e contorni di verdura.
www.monini.com

martedì 29 marzo 2011

insalata di pollo alla curcuma


di Daniela Donadello
Lessare  il pollo con alloro, chiodi di garofano, cipolla, sedano, carota.
Quando il pollo sarà freddo ridurlo a bastoncini e condirlo con  pepe, aceto balsamico e olio alla curcuma. Il pollo assumerà un colorito giallo.
Prepare una misticanza. Aggiungere pere a cubetti e grani di melograno.
Disporre nei piatti la misticanza, la frutta e il pollo. Condire a piacere.

lunedì 28 marzo 2011

Torta paradiso al profumo di lime con salsa ai frutti di bosco

INGREDIENTI: DOSE PER 8-10 PORZIONI
Per l’impasto:
farina 70g
fecola 30g
margarina light 40g
DIETOR 18g
sale
3 uova più 2 tuorli
2 lime
una bustina di lievito per dolci
una bustina di vanillina
Tempo occorrente: 1 ora e 30’ circa
Per farcire:
frutti di bosco 300g il succo di un lime DIETOR 5g
esecuzione facile
.In una terrina lavorate con uno sbattitore le uova, il DIETOR, la vanillina, un pizzico di sale e la scorza grattugiata dei due lime, fino ad ottenere un composto ben consistente.
.Aggiungete la farina e la fecola e mescolate rapidamente con un cucchiaio di legno, compiendo un .movimento dal basso verso l’alto. Unite infine il lievito e la margarina precedentemente fusa. .Ungete con poca margarina una teglia del diametro di circa 25cm, infarinatela e versatevi
.il composto. Infornate immediatamente a 180° e fate cuocere per circa 45 minuti. .Lasciate intiepidire il dolce, quindi toglietelo dal forno e rovesciatelo su una gratella per farlo raffreddare completamente. .Preparate nel frattempo la farcitura, frullando 150g di frutti di bosco con il DIETOR e il succo del lime. Tagliate la torta a metà in senso orizzontale e farcitela con la crema di frutta. Ricomponetela e cospargete la superficie con i frutti rimasti.

http://www.dietor.it/

giovedì 24 marzo 2011

Le Ricette Molisane: La Pezzata

Un kg di carne di pecora, preferibilmente di coscia o di spalla
4 patate di media grandezza
1 o 2 pomodori
un peperoncino piccante
un mazzetto guarnito (sedano, prezzemolo, basilico, carota, peperoncino, cipolla)
q. b. di sale
fette di pane casereccio a piacere

Tagliate a pezzi grossolani la carne di pecora, quindi sgrassatela, facendola bollire per una decina di minuti, affinché perda il suo odore caratteristico. Sgocciolate la carne, mettetela in un tegame a chiusura ermetica, coperta di abbondante acqua fredda: a Capracotta, per cuocere la "pezzata" si adopera "u' cutrlloccia", un caldaio di rame stagnato, posto sul treppiede sul fuoco di legna.
Portare ad ebollizione e schiumate accuratamente, di tanto in tanto, in questo modo, insieme al grasso, la carne perderà l'odore e il gusto intenso dell'animale.
Completata la "schiumatura", aggiungete le patate, in precedenza pelate lavate e tagliate a pezzi, il sedano e i pomodori. Insaporite di sale di peperoncino e lasciate cuocere per almeno quattro ore, a recipiente coperto ed a fuoco lento, mescolando di tanto in tanto. Quando l'acqua si sarà quasi asciugata ed avrà acquistato la giusta cremosità, servite la "Pezzata" con fette di pane casereccio da intingere nel sughetto.

Accanto al pane, cibo quotidiano, in occasioni eccezionali, nelle feste comandate o quando la sventura faceva azzoppare un animale, i pastori si nutrivano di carne di pecora o di capra, cucinata con gli ingredienti e le risorse del territorio. La "Pezzata", che trova la sua origine nell'esperienza dei pastori e negli scambi con le regioni interessate alla transumanza, è il più antico e tradizionale modo di cucinare la carne di pecora, di capra, di agnellone o di castrato. La lunga cottura, con gli opportuni odori di montagna, reperibili lungo il bivacco, e l'aggiunta di patate e qualche pomodorino, intenerisce la carne e conferisce sapore e cremosità al piatto. Un piatto, gustoso e nutriente, adatto alla socialità ed alla convivialità, che invita alla degustazione, prendendo i pezzi di carne, profumati di montagna, direttamente dal caldaio insieme ai pomodorini ed alle patate che l'accompagnano.
La "Pezzata", conosciuta anche come "Piecura a ru cutture", dal nome del recipiente in cui avviene la cottura, è una tradizione, ancora oggi, viva nei tratturi residui e nella sagra che si svolge nei paesi di tradizione pastorale, Capracotta, Carovilli e Vastogirardi.
Nei periodi di magra, l'alternativa era il "Pappone", preparato con latte patate e pane bolliti insieme in un caldaio, fino ad ottenere una purea densa ed omogenea.
La prima domenica di Agosto, Capracotta, centro montano nel Meridione, famoso per l'allevamento delle pecore, propone in località "Prato Gentile", l'antica cucina della civiltà pastorale. Con la "Pezzata", è possibile gustare i piatti della tradizione: "Pasta e lenticchie alla montanara", le "miccule", piccole di montagna saporitissime; le "Annodate di trippette di agnello al pomodoro"; la "Ciavarra", lo stufato di pecora giovane; il burroso caciocavallo con un filo di miele locale ai fiori di asfodelo.

L'8 Agosto, a Castel del Giudice, si svolge la Sagra delle pallotte cacio e ova, preparate con pecorino locale e uova, cotte in un delicato sughetto al pomodoro, odoroso di basilico. Le "Pallotte" sono distribuite a tutti i partecipanti in ciotoline di terracotta e degustate con altri prodotti e piatti tipici del luogo, tra cui i rinomati latticini ed i "Funghi alla brutta", conditi con aglio pepe e sale, semplicemente arrostiti alla brace.
http://www.moliseturismo.eu/web/turismo/turismo.nsf/0/A37EA42B2E01930EC12575D8002BD48C?OpenDocument

mercoledì 23 marzo 2011

Tortino ai peperoni e capperi

350gr di farina;
200gr di burro;
1 uovo;
sale, pepe, acqua q.b.;
8 peperoni;
capperi a piacere.
Disporre a fontana la farina, aggiungete un pizzico di sale e il burro a dadi, aggiungere l'uovo e lavorate l'impasto. Fate una palla e disponetela avvolta nella pellicola 10 minuti in frizer.
Dopo aver lavato e curato i peperoni tagliateli a striscioline di ¾ millimetri.
Saltate i peperoni nella padella a fuoco lento con un po' d'olio fino a farli appassire.
Stendete la pasta e foderate una tortiera. Bucate la pasta in più punti anche nei bordi. Infornatela a 180° per venti minuti. Versate i peperoni tiepidi uniti a i capperi nella tortiera, mettete sale e pepe.
Questo è un piatto da servire appena tiepido o freddo.

martedì 22 marzo 2011

Le Ricette Molisane: Le "Droqe"

400 g. di semola di grano duro
acqua q. b.
4 "cacchi" di salsiccia di fegato di maiale
0,5 dl d'olio extravergine d'oliva
una cipolla
un ciuffo di prezzemolo
peperoncino piccante a piacere
un l di salsa di pomodoro
abbondante pecorino locale
q. b. di sale

Il segreto nel confezionare le "Droqe" è nell'impasto liscio e consistente, nel ritmo delle mani che lavorano la pasta e nell'attrezzo, un quadrello sottile di ferro.
Versate la farina sulla spianatoia a fontana, nell'incavo mettete un pizzico di sale e quel tanto d'acqua necessaria ad ottenere un impasto consistente. Lavoratelo a lungo fino ad ottenere una "panetta" omogenea ed elastica.
Dividetela in tanti piccoli pezzi, rotolateli, uno per volta, sulla spianatoia infarinata e tagliateli della lunghezza di 5- 6 centimetri. Poggiate l'apposito ferro quadrangolare su ciascun rotolino di pasta e cavatelo.
Lasciate asciugare le "Droqe" e, intanto, preparate il ragù: versate l'olio in una tiella di terracotta e fatevi soffriggere la cipolla affettata a velo, appena saranno imbionditi unite la salsiccia e il prezzemolo tritato finemente. Fatela rosolare leggermente, quindi aggiungete la salsa e insaporite di sale e peperoncino. Fate cuocere il ragù a fuoco moderato fino a quando prenderà un colore bruno e il condimento sarà venuto in superficie. Ponete sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata: quando bolle, lessatevi le "Droqe", scolatele e condirete in una "spasa" con abbondate ragù e pecorino grattugiato.


Le "Drocchie", "Droqe" o "Fusilli", ricavati dalla pasta di casa, abilmente incavata con l'apposito ferro da calza o con la stecca dell'ombrello di una volta, costituiscono una particolarità della cucina albanese e slava, che ha largamente contaminato molti comuni del Basso Molise.
In questa ricetta tipica di Montecilfone, dove il 14 di agosto si svolge la Sagra delle "Drocchie", il sapore della pasta è reso particolare dal gustoso ragù di salsiccia di fegato di maiale, rossa di peperoncino e "javall", il peperone dolce essiccato al sole. Diversamente, le "Drocchie" possono essere condite, così come usano ad Acquaviva Collecroce, con ragù d'agnello, reso piccante dal pecorino locale.
http://www.moliseturismo.eu/web/turismo/turismo.nsf/0/A37EA42B2E01930EC12575D8002BD48C?OpenDocument

lunedì 21 marzo 2011

Fortaia voltada



150gr di farina 00;
1 uovo;
un pizzico di sale;
latte q.b.;
1 cucchiaio di zucchero;
una buccetta di limone grattugiato.

Sbattete l'uovo con il sale e lo zucchero, incorporate la farina, la buccia di limone grattugiata e il latte facendo attenzione a non formare grumi. Dovete ottenere una pastella di consistenza media.
Prendete una padella antiaderente ungetela con un goccio di olio. Quando è calda versate parte del composto per ottenere una frittella di una ventina di cm di diametro. Cuocetela da entrambi i lati. La cottura è molto veloce. Queste frittelle o fortaie verranno poi farcite o con un po' di zucchero o con delle marmellate. Sono buone sia calde che fredde.

venerdì 18 marzo 2011

Maccheroni al gratin

500gr di maccheroni;
50gr di burro;
50gr di farina;
500gr di latte;
100gr di prosciutto cotto a dadini;
5 cucchiai di formaggio grana;
sale, pepe, noce moscata.

Quocete la pasta al dente in acqua salata.
Mettete in una pentola il burro e la farina per tre minuti sempre mescolando aggiungete il latte. Appena la besciamella inizia a bollire toglietela dal fuoco, salare e pepare e aggiungere la noce moscata.
Fate saltare il prosciutto in padella per un paio di minuti.
Condite la pasta con la besciamella e con il prosciutto e poi versate il composto in una pirofila, spolverate il tutto con il grana a piacere.
Infornate a 240° per 10 minuti fino a quando si sarà formata una crosticina dorata.

giovedì 17 marzo 2011

Oggi si mangia erba...



Cicoria selvatica si trova un po' ovunque. Le foglie sia cotte sia crude, costituiscono un'ottima verdura.
Aglio selvatico orsino: le foglie fresche si usano per insaporire minestre, insalate e salse.
Acetosa dal gusto un po' acido si utilizza per insalate, frittate e minestre.
Le cime più tenere dell'ortica si possono utilizzare per frittate, risotti o per una salsa per la lasagna.
Dente di leone è come il maiale – non si butta via nulla. Le foglie si utilizzano sia cotte che crude. I fiori nelle insalate o negli sciroppi dolci. I boccioli si usano come i capperi. La radice tostata e macinata si usa come il caffè.
Crescione è piccante e si aggiunge all'ultimo momento in minestre, ma si può usare nelle insalate. Si sposa con i formaggi.
Porcellana si usa cruda nelle insalate miste dà un gusto leggermente piccante. E' ottima con le patate lesse e con la caprese.Si mangia anche cotta e poi ripassata in padella con aglio e olio. Ottima anche con le frittate.
Rosa canina con i petali e con i frutti si ottengono gelatine e marmellate o un ottimo tè.

mercoledì 16 marzo 2011

Le Ricette Molisane: "Pampanella"

Un filetto di maiale completo di costate
4 spicchi di aglio
q. b. di peperoncino dolce e piccante
q. b. di aceto di vino bianco
q. b. di sale

Depezzate il filetto, senza intaccare le ossa, mettetelo in una capace terrina e conditelo con un composto ottenuto amalgamando sale, aglio tritato e abbondante peperoncino, sia dolce sia piccante.
Sistemate la carne in una teglia, ricopritela con un foglio di carta paglia inumidita e infornate a 180° per circa due ore.
Dieci minuti prima della piena cottura, togliete la carne dal forno, eliminate carta, acqua e grasso, spruzzatela con aceto e rimettetela in forno per ultimare la cottura.
Diversamente, dopo aver condito la carne con sale, aglio, peperoncino, lasciatela insaporire per 5/6 ore.
Trascorso questo tempo, disponete i pezzi di carne in una teglia, coperti con un foglio di carta paglia, precedentemente bagnato con acqua, per evitare che il peperoncino diventi nero.
Fate cuocere in forno preriscaldato, a 270°, circa per due ore, avendo l'accortezza a fine cottura di irrorare il tutto con una spruzzata di aceto bianco.

Il nome di questa particolare preparazione deriva dall'usanza, risalente al XVI secolo, di avvolgere la carne di maiale opportunamente condita, con le foglie di vite, pampinus, che spesso servivano da piatto. Attualmente, la "Pampanella" è entrata nelle aule universitarie, come argomento di tesi di laurea presso la Facoltà di Agraria dell'Università degli studi del Molise.
http://www.moliseturismo.eu/web/turismo/turismo.nsf/0/A37EA42B2E01930EC12575D8002BD48C?OpenDocument

martedì 15 marzo 2011

Le Ricette Molisane: "Le Sagne de la Madonna"

400 g di semola di grano duro
q. b. acqua
un kg di pomodori maturi
un dl d'olio d'oliva extravergine
una cipolla
un bel ciuffo di basilico
q. b. di sale

Per le "sagne", versate la farina sulla spianatoia ed impastatela con l'acqua necessaria ad ottenere un impasto abbastanza consistente, un pizzico di sale ed un cucchiaio d'olio.
Ammassate con molto olio di gomito il composto, tenendo le mani chiuse a pugno, fino a renderlo elastico.
Stendete la "panetta" ottenuta con il matterello sulla spianatoia ben infarinata, fino a ricavarne una sfoglia molto sottile, la "laina".
Fatela asciugare per pochi minuti, quindi, strappatela a mano a forma di rombi grossolani.
Per il sughetto, pelate i pomodori, dopo averli tuffati per qualche minuto in acqua bollente, sfilettateli e metteteli in una "tiella" di terracotta con l'olio e la cipolla tagliata finemente. Insaporite di sale, aggiungete il basilico e fate cuocere per 15 minuti.
Lessate in una pentola con abbondante acqua salata in ebollizione le "sagne", scolatele ed in una "spasa", bassa e larga, e conditele con il sughetto di pomodoro, che deve essere molto lento.

"Le sagne de la Madonne" sono il piatto tipico del Convito che, ogni anno, il 1° agosto, si svolge a Santa Maria di Canneto sulle sponde del fiume Trigno, in agro di Roccavivara. La loro particolarità è nel condimento e nella "laina", spezzata a mano, così come usavano fare gli uomini al mulino o al "trappite". Essi, nell'attesa della macinatura del grano o della frangitura delle olive, preparavano le "Taccozze du muline", condite con un leggero sughetto di pomodori, insaporito di odori e peperon,.cino piccante.
Le "Sagne de la Madonne" sono condite anche con un sughetto a base d'acqua di cottura della pasta, con l'aggiunta d'aglio, foglioline di mentuccia campestre ed una spruzzata d'aceto.
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lunedì 14 marzo 2011

In marzo in Umbria

la primavera stenta ad arrivare, ma ciò non significa che non possiamo concederci una breve vacanza. In Terra Umbra proseguiamo, quindi, con le visite alle belle città umbre. In questo numero, vi proponiamo una meta splendida: Todi, che secondo alcune classifiche internazionali è una fra città le più vivibili al mondo!

Naturalmente chi ama le feste e le sagre, anche in questo mese scoprirà, nell’ Agenda del Gourmet gli innumerevoli appuntamenti organizzati nella regione.

Mentre, in Sapori Umbri , vi raccontiamo i pregi di un altro prodotto di eccellenza: il sedano nero di Trevi, dal gusto squisito e dalla produzione limitatissima.

Infine, le ricette . Per portare ancora una volta sulla vostra tavola qualche preparazione semplice e sfiziosa condita con un ExtraVergine eccellente.
http://www.festa.monini.com/viewdoc.asp?co_id=23

venerdì 11 marzo 2011

Crostata di more ( e il mio mondo in una stanza)

http://iocomesono-pippi.blogspot.com

Una canzone famosa parlava di un  ‘cielo in una stanza’…… adesso, per me, c’è il mondo in questa stanza. Tutto il mio mondo  è concentrato qui, tra queste quattro mura, in questo spicchio di cielo che si intravede dalla finestra.

C’è lei che mi respira accanto. Benedico questo respiro ogni minuto che passa.

Lei che è un fiore delicato. Il mio fiore. Lei che mi ha dato la vita e a cui vorrei donare la mia, se solo potessi.

Niente ha più importanza. Il mio mondo adesso è qui con lei.

Gli affanni, le delusioni, le incomprensioni, che senso hanno se poi ti ritrovi qui dentro e guardi tutto il resto da lontano?

Le gioie, le emozioni, gli amori…tutto si ridimensiona, ristagna come in uno stand by.

Poi si volta verso di me, mi sorride e mi chiede se ho freddo. Mi dice…hai mangiato? hai fame?

Questo è l’amore più grande.

Se si potesse tradurrre l’amore materno in una ricetta, per me sarebbe una crostata….. una crostata di more, fatta di pochi ingredienti, semplici e concreti, mescolati con grazia e generosità.

Ingredienti:

1 kg di farina 00

500 gr. di zucchero

500 gr. di burro ammorbidito

4 tuorli

1 uovo intero

buccia grattugiata di un limone

due pizzichi di sale

Procedimento:

nella planetaria inseriamo la farina mescolata con lo zucchero, il pizzico di sale e la buccia del limone. Aggiungiamo il burro ammorbidito e ridotto a cubetti. Azionamo la planetaria con il gancio K lentamente finché non avremo ottenuto un impasto sbriciolato. Poi aggiungiamo le uova una alla volta continuando ad impastare.

Trasferiamo l’impasto su una spianatoia facciamo una palla e teniamola per una mezz’oretta almeno in frigorifero  avvolta in una pellicola alimentare.

Trascorso il tempo di riposo mettiamola di nuovo sulla spianatoia e stendiamola con il mattarello in una sfoglia non troppo sottile, circa 1/2 cm di spessore. Scegliamo lo stampo più adatto (io di solito utilizzo stampi antiaderenti) e rivestiamolo con la sfoglia di frolla facendola aderire bene ai bordi. Bucherelliamo il fondo e farciamo con la marmellata di more

Con i ritagli di pasta ricavatene delle strisce per decorare la torta, adagiatele sulla marmellata e poi rivoltate il bordo della crostata verso l’interno per renderla il più carina possibile.

Infornate a 180° per 20/25 minuti. Deve colorarsi leggermente e raffreddandosi si indurirà diventando friabile e croccante al punto giusto.

Servitela con amore.

E’ una ricetta semplicissima, quasi banale.

Ma come tutte le cose semplici e senza troppi fronzoli, non stanca mai. Chi direbbe di ‘no’ ad una cosina come questa?

La dedico alla mia mamma che di crostate  ne ha preparate moltissime  e molte ancora ne preparerà. Gliela dedico perchè come una crostata lei è delicatamente friabile fuori, ma  morbida e succosa dentro. 

Lei ogni giorno mi insegna che l’amore più profondo e generoso, si dimostra anche avendo cura dello ‘stomaco ‘ di chi si ama.

;-)

E’ una grande lezione che tutti dovrebbero imparare e saper riconoscere.

Alla prossima

la vostra

Pippi

:-)

Le Ricette Molisane: Polenta con le Seppie all'uso di Montaquila

750 g di farina di granturco
1 litro e ½ d'acqua
800 g di seppie non troppo grandi
0,5 dl di olio di oliva extravergine
uno spicchio di aglio
un ciuffo di prezzemolo
0,5 dl di vino bianco secco
800 g di pomodori maturi pelati
q. b. di sale

Pulite accuratamente le seppie e, dopo averle aperte, lavatele e sgocciolatele.
In una "tiella" con l'olio fate soffriggere dolcemente l'aglio, privato della camicia e leggermente schiacciato, e il peperoncino. Eliminate l'aglio, unite le seppie e fate soffriggere a calore moderato per alcuni minuti.
Sfumate con il vino, quindi unite i pomodori lavati, privati dei semi e sfilettati.
Aggiustate di sale, aggiungete un trito di prezzemolo e fate cuocere dolcemente.
Versate l'acqua nella pentola e, prima che alzi il bollore, fatevi cadere "a neve" un pugno di farina; aggiungete la giusta quantità di sale grosso ed una cucchiaiata di olio e, quando l'acqua bolle, fate cadere "a pioggia" la restante farina, fino a quando la polenta si attaccherà alla "cucchiara" di legno ed avrà acquistato la giusta consistenza.
Mescolate di continuo per il tempo necessario (circa un'ora) e, quando la polenta si staccherà facilmente dai bordi della pentola e comincerete a sentirne il profumo, togliete la pentola dal fuoco.
A questo punto, intingendo ogni volta il cucchiaio nel sugo, raccogliete la polenta e distribuitela a strati in una "spasa" o nei piatti individuali.
Condite ogni strato con abbondante sugo e terminate con le seppie.

Il primo sabato di Settembre, a Montaquila, in Contrada Roccaravindola, "Sagra della polenta". La polenta è proposta con tre condimenti diversi: con foglie di cavolo e qualche cotenna, con il tradizionale ragù di salsicce e, infine, col sugo di seppie, il tutto accompagnato da generosi vini locali, bianchi e rossi.
http://www.moliseturismo.eu/web/turismo/turismo.nsf/0/A37EA42B2E01930EC12575D8002BD48C?OpenDocument

mercoledì 9 marzo 2011

Le Ricette Molisane: Sfogliatelle di Agnone

6 uova (3 interi e 3 tuorli)
3 cucchiaiate di sugna
3 cucchiaiate di zucchero
q. b. di farina 00
3 cucchiai d'acqua e una noce si sugna per ungere
una dose di crema ottenuta con:
1 litro di latte
8 uova
8 cucchiai di zucchero
8 cucchiai di farina 00
un limone non trattato
una bustina di vaniglia
un bastoncino di cannella

Per la crema: battere 8 uova con lo zucchero, unite la farina a pioggia per evitare che si formino grumi ed infine la vaniglia. Amalgamate bene e versate il composto in una pentola che non attacchi, quindi unite il latte a filo mescolando e, per ultimo, aggiungete la buccia del limone.
Fate cuocere la crema lentamente a bagnomaria, girando con un cucchiaio di legno sempre dello stesso verso. Quando si è ben addensata, versatela in una terrina e fatela raffreddare, mescolandola di tanto in tanto per evitare che in superficie si formi la pellicola.
Preparate ora la sfoglia: in una ciotola abbastanza capace battete le uova con lo zucchero, unite la sugna a temperatura ambiente e tanta farina quanto ne assorbe il composto, fino ad ottenere un impasto consistente.
Amalgamate e versatelo sulla spianatoia, lavoratelo velocemente, quindi stendete il panetto ottenuto in una sfoglia sottile, ungetela e ripiegatela su se stessa.
Ripetete l'operazione più volte, quindi stendetela di nuovo e da essa ricavate tanti dischi della grandezza desiderata.
Disponete al centro di ognuno un'abbondante cucchiaiata di crema, ripiegate il disco su se stesso e chiudetelo saldando bene i bordi.
Quando avrete terminato, friggete le sfogliatelle in abbondante olio bollente, estraetele con un mestolo forato e, dopo averle asciugate con un foglio di carta assorbente da cucina, spolverizzate con zucchero a velo.
http://www.moliseturismo.eu/web/turismo/turismo.nsf/0/A37EA42B2E01930EC12575D8002BD48C?OpenDocument

martedì 8 marzo 2011

Primavera



Vorrei raccogliere margherite ed evitare di fare queste cose noiosissime. Qui in questo ufficio.
Ogni anno...sempre in questo periodo...sempre in tutto l'anno...ma più in questo periodo...solo perchè ne ho la facoltà o la scusa. Mai vorrei essere qui rinchiusa.
Vorrei vivere l'erba e i fiorellini. Cercare qui e lì la vita che a me sento manchi.
Cerco qualcosa fuori che in realtà dovrei cercare dentro...ma non trovo.
C'è? Forse sì forse no. L'istinto porta fuori a negare la vita cercando la vita. Negando il presente per cercare il futuro.

lunedì 7 marzo 2011

Cucinando con……le erbe aromatiche (e i miei Medaglioni di Rana Pescatrice alla Santoreggia)

 

http://iocomeosno-pippi.blogspot.com

Eccoci finalmente alla data fatidica!

Siamo in tante, siamo ‘belle’ e siamo felici di essere qui, tutte insieme, per annunciarvi la partenza di un nuovo Contest organizzato a più mani:

Anna di Anna the nice

Aurelia di Profumi in cucina

Elga di Semidipapavero

Claudia di Scorza d’arancia

Ramona di Farina Lievito e Fantasia

Valentina di L’aroma del caffè

Sarah di Fragola e Limone

Sara di  Fico secco e uva passa

Pippi, la sottoscritta .

Ma ci sono anche Riccardo e Valentina gli ideatori e inventori di Cucinando, un negozio che rappresenta il mio mondo dei balocchi…c’è di tutto da loro e proprio oggi prenderà magicamente vita il loro primo Shop on line a cui potrete rivolgervi per acquistare  articoli di casalinghi comodamente da casa vostra con un semplice click del mouse !!

Ma soprattutto c’è

  

  un’azienda  che è una vera garanzia per serietà e qualità, che ha gentilmente messo in palio, proprio per voi,  tre bellissimi premi!

-PRIMO PREMIO:  Vitalis (sistema innovativo di cottura aromatica a vapore)

-SECONDO PREMIO: Ciotola con base in silincone di 24 cm di diametro

 

 

 

-TERZO PREMIO:  Termometro in acciaio

 In cosa consiste questo Contest?

E’ una gara culinaria. Quindi abbiamo bisogno delle vostre ricette  che dovranno avere come ingrediente base un’erba aromatica a vostra scelta. Le erbe aromatiche sono tantissime e  danno sempre quel tocco in più che fa la differenza. Ce ne sono di classiche, altre molto particolari, alcune hanno nomi strani, altre sono selvatiche e sconosciute a molti di noi. Proponeteci  nuovi accostamenti, fateci ‘sentire’ nuovi profumi e sapori. Stupiteci. Insomma, date sfogo alla fantasia!

Le tre migliori ricette verranno premiate.

Chi giudicherà?

La giuria sarà composta dalla nostra ‘squadra’ di foodbloggers e naturalmente da Riccardo e Valentina.

Chi può partecipare?

Ma tutti, ovviamente!  Il contest è aperto a chiunque ami cucinare e non è necessario avere un blog. Solo noi foodbloggers della ‘squadra’ non potremo partecipare, ma vi proporremo comunque qualche nostra idea in tema di erbe aromatiche.

La cosa carina sarebbe postare ricette nuove create appositamente per questo contest. Per non creare disparità è sufficiente partecipare con una sola ricetta a persona.

Come partecipare?

In un modo molto semplice. Se avete un blog postate la vostra ricetta con la foto del piatto realizzato inserendo ovviamente il Banner del Contest con il link a questo post. Lasciate un commento qui perché da oggi, il mio, diventerà una sorta di blog/raccoglitore. Se non avete un blog  mandatemi la ricetta e la foto a questo indirizzo mail: laurad66@hotmail.it.

Fino a quando si può partecipare?

Da oggi,  7 marzo,  fino alla mezzanotte del 7 maggio 2011.

Al termine del contest verrà realizzato un PDF, comodo da consultare, dove saranno raccolte tutte le  ricette che hanno partecipato.

Datevi da fare, noi vi aspettiamo!!!

 

Ingredienti:

3 medaglioni di rana pescatrice freschi

1 carota grande

2 coste di sedano

6 cipollotti freschi

tre grandi foglie di bietola

due scalogni

due pezzetti di scorza di limone

100 ml di vino bianco secco

200 ml di brodo vegetale

scaglie di parmigiano reggiano

pepe di sechuan

olio sale

qualche rametto di santoreggia

Procedimento:

Nella casseruola fate imbiondire lo scalogno tagliato a fette con l’olio d’oliva extravergine. Poi allungate con il vino e il brodo vegetale e aggiungete la santoreggia, la scorza del limone e il pepe di sechuan. Chiudete il coperchio e cuocete per cinque minuti.

Nel frattempo  preparatevi le verdurine: lavate le foglie di bietola che adagerete sulla griglia come letto per le altre verdure in modo da rendere ancora più delicata la cottura al vapore, tagliate la carota a julienne e il sedano a filetti dopo averlo pulito con un pelapatate. Ai cipollotti togliete lo strato esterno e poi divideteli a metà. Mettete le verdurine così preparate sopra le foglie di bietola.

Sopra le verdurine sistemate i medaglioni di rana pescatrice, insaporendoli con un rametto o due di santoreggia per profumare la carne.

Chiudete il coperchio, alzate la fiamma

e portate la temperatura a circa 80/85°,  la potrete controllare comodamente attraverso il termometro che è posto sul coperchio .

Abbassate la fiamma al minimo e cuocete per circa 8/10 minuti.

Nel frattempo preparatevi un pesto di santoreggia e pepe di sechuan e qualche granello di sale grosso che servirà per il condimento finale.

Terminato il tempo di cottura aprite la Vitalis e sentirete che profumo!!!

Servite subito i medaglioni con il loro letto di verdurine, condite con il pesto di santoreggia e qualche scaglia di parmigiano reggiano.

E’ una vera delizia!

Parola di Pippi!!

Alla prossima

la vostra

Pippi

;-)

giovedì 3 marzo 2011

Le Ricette Molisane: "Cuzzetielle" al ragù di lepre

400 g di farina di grano duro
un uovo
una lepre
un mazzetto guarnito (lauro, rosmarino, salvia e nepitella), prezzemolo, sedano e carota
pepe in grani e chiodi di garofano
q. b. di vino rosso
un dl di olio di oliva extravergine
una fetta di lardo di prosciutto
un l di passata di pomodori
una piccola cipolla
uno spicchio d'aglio
formaggio pecorino nostrano grattugiato

Lavate ed asciugate la lepre e, affinché perda il caratteristico odore di selvatico, mettetela a marinare, per 24 ore, in una terrina, con il mazzetto guarnito, i grani di pepe ed i chiodi di garofano, coperta di vino, rigirandola di tanto in tanto.
Trascorso il tempo necessario, sgocciolate la lepre, tagliatela a piccoli pezzi e fatela rosolare a fuoco vivace in un tegame con olio cipolla carota sedano e prezzemolo ed un battuto di lardo, utile a rendere più morbida la carne di lepre di per sé asciutta.
Bagnate, di tanto in tanto, la carne con il vino della marinata e, appena questo sarà evaporato, aggiungete la passata di pomodori, salate e portate a cottura dolcemente.
Per, i "Cuzzetielle", impastate la farina con un pizzico di sale, l'uovo e quel tanto d'acqua calda necessaria ad ottenere un composto morbido ed elastico. Sulla spianatoia infarinata, stendete la "panetta" ottenuta con il matterello, fino ad ottenere una sfoglia non troppo sottile. Tagliatela a "sagnette" larghe più o meno un centimetro e lunghe due, cavatele con due dita, strusciandole sulla spianatoia. Terminata la pasta, lessate i "Cuzzetielle" in abbondante acqua salata in ebollizione, scolateli, versateli in una grossa "spasa" e conditeli con abbondante ragù e formaggio.

I" cuzzetielle", insieme ai cavatelli, variamente cavati con uno o più dita, conditi con carne, verdure o fagioli, sono uno dei piatti fondamentali della cucina molisana. Questo ce li propone conditi con l'insuperabile ed ormai quasi scomparso "Ragù di lepre".
"Sagnune con noci e ragù di lepre" sono una prelibata variazione di questo piatto tipico di Gambatesa, dove l'ultima domenica di Luglio, a Gambatesa, si festeggia la "Madonna della Vittoria", detta anche "Madonna delle traglie", che sono allestite con i covoni di grano offerti come devozione alla Madonna.
Dopo la celebrazione della solenne Messa, la statua della Madonna è portata.
in processione, preceduta dalle traglie, un tempo costruite su slitte di legno, oggi
trainate da animali e da trattori.
http://www.moliseturismo.eu/web/turismo/turismo.nsf/0/A37EA42B2E01930EC12575D8002BD48C?OpenDocument

martedì 1 marzo 2011

Champignons gratinati al formaggio caprino

http://iocomesono-pippi.blogspot.com

Mi ci voleva… una serata passata in compagnia di teneri  amici e di una cantante  giovanissima dalla voce incantevole. Per qualche ora ho liberato la mente dalle preoccupazioni, ho riso, ho bevuto, ho mangiato, ho cantato come non facevo da un pezzo.

Ho anche cucinato con passione ieri pomeriggio. Non che non lo faccia sempre, ma ieri  di più.

Mi sono rifugiata nella mia cucina calda calda mentre il cosciotto di maiale crogiolava nel forno, sprigionando un profumo che faceva bene al cuore,  la crostata di more era appena sfornata, la pasta riposava sulla spianatoia, il ragù sobbolliva piano piano sul fuoco…Queste piccole cose mi rasserenano. Mi riempiono. Mi rilassano. Ogni tanto mi specchio nello sportello del forno …e mi guardo….con il  grembiule di jeans infarinato, le maniche tirate su, le mani piene di tagli e taglietti e piccole bruciature, ma stranamente in questa ‘dimensione’ mi piaccio…;-)

E mi dico che questa passione la devo coltivare anche solo per far star bene le persone che amo.

E ne amo tante di persone.

E tante amano me.

Non lo devo dimenticare mai.

:-)

 

Ingredienti:

4 champignons piuttosto grossini

2 manciate di foglie di prezzemolo

due cucchiai di olive taggiasche

due cucchiai di pomodorini secchi

due manciate di pistacchi scusciati

200 gr di formaggio caprino fresco

timo fresco

una fetta di pane in cassetta senza crosta

40 gr di parmigiano grattugiato

olio sale e pepe

Procedimento:

Eliminate il nocciolo alle olive e tritatele grossolanamente, così come i pomodorini secchi che avrete prima tenuto in ammollo in acqua tiepida.

 

Tritate il prezzemolo finemente. In una padellina antiaderente fate tostare leggermente i pistacchi e poi tritateli grossolanamente.

In una boule mescolate il formaggio caprino fresco con tutti gli ingredienti,

condite con olio exravergine d’oliva, sale e pepe e tenete da parte

Togliete alla fetta di pane in cassetta la crosta e insieme al timo tritatelo in un piccolo mixer, mescolatelo poi con il parmigiano reggiano.

Pulite i funghi togliendo il gambo, metteteli inun padellino con un filo d’olio e  cospargeteli con le foglie di timo, cuocete per 3 minuti circa rigirandoli

Farciteli con la crema di formaggio, cospargeteli con il mix di pane in cassetta e parmigiano e fateli gratinare in forno per pochi minuti

Delicato antipasto da servire tiepido

Cucinare fa sempre bene. Cucinare per chi ami fa stare ancora meglio.

Alla prossima

la vostra

Pippi

;-)

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