Un kg di polpa di cinghiale
q. b. di vino rosso
un mazzetto guarnito (prezzemolo salvia rosmarino nipitella)
una cipolla
un dl di olio di oliva
una fetta di lardo di prosciutto
un litro di passata di pomodori
400 g di semola di grano duro
4 uova
500 g di ricotta di pecora
un odore di noce moscata
q. b. di sale
Tagliate il cinghiale a pezzi, aggiungete il mazzetto guarnito e mettetelo a marinare per 12 ore in una capace ciotola, coperto con il vino, avendo l'accortezza di rigirarlo di tanto in tanto.
Trascorso questo tempo, sgocciolate i pezzi di carne e preparate il ragù: versate l'olio in una "tiella" di terracotta e fatevi soffriggere, dolcemente, un battuto di lardo cipolla e prezzemolo, unite la carne e fatela rosolare a fuoco vivace.
Sfumate con il vino della marinata e, appena sarà evaporato, aggiungete la passata di pomodori. Salate e fate cuocere a fuoco lento il ragù.
Per i "Graviuole", versate la farina sulla spianatoia, nella fontana battete le uova con l'olio ed un pizzico di sale, incorporatele alla farina ed ammassate a lungo il composto, fino a renderlo liscio ed elastico.
Stendete il panetto ottenuto in due sfoglie molto sottili: sulla prima disponete il ripieno, preparato semplicemente con ricotta amalgamata ad un pizzico di sale e ad una spolverata di noce moscata, formando tanti mucchietti ben distanziati tra loro.
Coprite con l'altra sfoglia, premete i bordi con la punta delle dita quindi, con la rotella dentata, ritagliate i "Graviuole", allargateli sulla spianatoia e fateli asciugare.
Ponete sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata e, appena bolle, lessatevi i "Graviuole"; scolateli delicatamente, versateli in una "spasa" abbastanza larga e conditeli con abbondante ragù e pecorino.
Con il "Ragù di cinghiale", potete condire i "Cuzzetielle", della lunghezza di un centimetro e mezzo, cavati con la punta del dito medio.
http://www.moliseturismo.eu/web/turismo/turismo.nsf/0/A37EA42B2E01930EC12575D8002BD48C?OpenDocument
Nessun commento:
Posta un commento